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La Buona Notizia della Domenica - 04 Giugno 2023

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La Buona Notizia della Domenica
04 Giugno 2023 - Santissima Trinità - Anno A
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Catechesi sulla Parola della Domenica
preceduta da un
Insegnamento sull'Associazione Laicale Nicodemini che si vuole costituire

a cura del sacerdote Tommaso Boca


Qui sopra potete vedere e ascoltare la video-riunione settimanale degli Aspiranti alla costituzione dell'Associazione Ecclesiale della Famiglia Missionaria San Nicodemo.
Tali riunioni hanno lo scopo, da una parte, di conoscere e di confrontarsi con il Progetto Statutario dell'Associazione stessa, e dall'altra hanno lo scopo di approfondire la conoscenza della vita cristiana attraverso la riflessione sulla Liturgia derlla Parola relativa alla domenica sucessiva alla data della riunione.
Tale riflessione prende il nome di "La Buona Notizia della Domenica": ci si vuole riferire all'aspetto specifico della vita cristiana che, in ciascuna domenica, la Santa Chiesa propone all’ascolto e alla riflessione dei fedeli attraverso la scelta appropriata di brani della Sacra Scrittura.
La riflessione viene guidata dal sacerdote Tommaso Boca e viene realizzata con l'apporto dialogante di tutti i Partecipanti.
Qui di seguito vengono riportati i testi in base ai quali la riflessione stessa è stata realizzata. Essi sono seguiti da una introduzione che spiega come si è addivenuti all'individuazione e alla formulazione de "La Buona Notizia della Domenica".

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04 Giugno 2023
SANTISSIMA TRINITA' – ANNO A
LA BUONA NOTIZIA DELLA DOMENICA


1. La BASE DEL MESSAGGIO, NEL VERSETTO VANGELO
 
 
Cfr. Apocalisse 1, 8
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo,
a Dio, che è, che era e che viene.
 
Questo versetto al Vangelo riecheggia la preghiera del Gloria al Padre, nella quale come anche nel Segno di Croce ritroviamo la confessione di fede riguardo alla Santissima Trinità.
In questo versetto confessiamo pure l’eternità di Dio, la sua presenza nell’oggi e la sua manifestazione alla fine dei tempi.
Si precisa che nel Segno di Croce, oltre che la confessione di fede nella Santissima Trinità che avviene mediante le parole, ritroviamo anche, attraverso la gestualità del segno, la confessione di fede nella salvezza donataci da Dio mediante il sacrificio del suo proprio Figlio.
 
 

 
2. LO SVILUPPO DEL MESSAGGIO NEL VANGELO
(Giovanni 3, 16-18)
 
Dio Padre manifesta nel Figlio e attraverso il Figlio il suo amore per gli uomini.
In quel tempo, disse Gesù a Nicodèmo:
«Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.
Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio».


 
3. L’ARRICCHIMENTO DELLA PRIMA LETTURA
Esodo 3, 4b-6 (Stralcio)
 
In quei giorni, Mosè si alzò di buon mattino e salì sul monte Sinai, come il Signore gli aveva comandato, con le due tavole di pietra in mano.
Allora il Signore scese nella nube, si fermò là presso di lui e proclamò il nome del Signore. Il Signore passò davanti a lui, proclamando: «Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di amore e di fedeltà».
 
Questo episodio ci mostra che la caratteristica principale di Dio è quella di essere Amore. Anzi di essere amore misericordioso. Lo mostra, questo amore, attraverso la consegna esteriore di quella Legge che ciascuno ha già, nella propria anima. I comandamenti ci aiutano a meglio individuarla e con maggiore chiarezza.
Questo grande amore del Padre si mostrerà ancora di più attraverso l’invio del proprio Figlio sulla terra per completare la rivelazione e per donarci la grazia di salvezza meritata dal Figlio e che diviene operante attraverso lo Spirito Santo.
 
 

4. FORMULAZIONE DEL MESSAGGIO
 
L’adorazione del Dio Uno e Trino, Santo e Misericordioso.
La caratteristica principale di Dio è quella di essere Amore. Anzi di essere Amore misericordioso.
Questo grande amore del Padre, già manifestato in diversi modi nell’Antico Testamento si manifesterà ancora di più attraverso l’invio del proprio Figlio sulla terra per completare la rivelazione e per donarci la grazia di salvezza. Una salvezza voluta dal Padre, che viene meritata dal Figlio e diventa operante attraverso lo Spirito Santo.
La preghiera di lode e di ringraziamento è la forma di preghiera che l’uomo possa elevare verso il Signore che viene riconosciuto per la sua infinita bontà del suo essere e della sua bontà.
 
La virtù della religione come virtù della giustizia nei riguardi di Dio.
Essa è una parte potenziale della virtù cardinale della giustizia; essa non è propriamente una sottospecie ma ha un meccanismo analogo a quella della parte integrale: questa si mette in moto quando viene si esercita la virtù madre.  
Ad ogni buon fine ricordiamo che ci sono anche le parti soggettive delle virtù; esse riguardano i soggetti che le devono esercitare: persone o anche facoltà dell’anima.
Le virtù teologali della fede, della speranza e della carità informano e vivificano le virtù morali. Così la carità ci porta a rendere a Dio ciò che in tutta giustizia gli dobbiamo in quanto creature. La virtù della religione ci dispone a tale atteggiamento.
Della virtù della religione, l'adorazione è l'atto principale. Adorare Dio è riconoscere, nel rispetto e nella sottomissione assoluta, il “nulla della creatura”, la quale non esiste che per Dio. Adorare Dio è, come Maria nel Magnificat, lodarlo, esaltarlo e umiliare sé stessi, confessando con gratitudine che egli ha fatto grandi cose e che santo è il suo nome. L'adorazione del Dio Unico libera l'uomo dal ripiegamento su sé stesso, dalla schiavitù del peccato e dall'idolatria del mondo (Cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, 2095-2097).
Dunque, rendere gloria a Dio significa riconoscere la infinitamente grande sapienza, bellezza e bontà di Dio. Parimenti significa riconoscere le potenti e meravigliose opere da lui compiute, che sono un segno della sua grandezza.
Agire per la gloria di Dio non va inteso nel senso che noi possiamo aggiungere qualche cosa a Dio, invece, significa rendere maggiormente presente Dio in noi e renderlo presente anche negli altri (Cfr. Sito Web Amici Domenicani).
 
Le proprietà delle Persone divine.   
Tutta l'Economia divina è l'opera comune delle tre Persone divine. Infatti, la Trinità, come ha una sola e medesima natura, così ha una sola e medesima operazione. Tuttavia, ogni Persona divina compie l'operazione comune secondo la sua personale proprietà. Così la Chiesa rifacendosi al Nuovo Testamento professa: “Uno infatti è Dio Padre, dal quale sono tutte le cose; uno il Signore Gesù Cristo, mediante il quale sono tutte le cose; uno è lo Spirito Santo, nel quale sono tutte le cose. Le missioni divine dell'Incarnazione del Figlio e del dono dello Spirito Santo sono quelle che particolarmente manifestano le proprietà delle Persone divine (Cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, 258).
 
La relazione dell’uomo con le Persone divine.
Tutta l'Economia divina, opera comune e insieme personale, fa conoscere tanto la proprietà delle Persone divine, quanto la loro unica natura. Parimenti, tutta la vita cristiana è comunione con ognuna delle Persone divine, senza in alcun modo separarle. Chi rende gloria al Padre lo fa per il Figlio nello Spirito Santo; chi segue Cristo, lo fa perché il Padre lo attira e perché lo Spirito lo guida (Cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, 259).
 

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INTRODUZIONE A
“IL MESSAGGIO DELLA DOMENICA”
 
Il Vangelo della domenica viene scelto dalla Santa Chiesa per proporre all’ascolto e alla riflessione dei fedeli un aspetto specifico del messaggio cristiano.
Questo aspetto viene focalizzato attraverso il Versetto al Vangelo nelle parti relazionate al Vangelo, viene sviluppato nel Vangelo e viene approfondito nella Prima Lettura.
Ne risulta che il Versetto al Vangelo è la chiave di lettura e la cerniera del Vangelo e della Prima Lettura.

Un arricchimento del messaggio si potrebbe ricavare dall’analisi del Salmo responsoriale, che viene scelto dalla Santa Chiesa per descrivere la risposta appropriata dell’uomo a Dio che parla attraverso la Prima Lettura.
E un ulteriore arricchimento si potrebbe ricavare dall’analisi della Seconda Lettura, la quale, talvolta, viene scelta dalla Santa Chiesa proprio perché rispecchia il messaggio specifico che vuole proporre ai fedeli; ma anche quando non ci fosse questo stretto legame, ci sarebbe comunque un arricchimento, poiché il significato di un’affermazione biblica – sempre – si comprende meglio alla luce delle altre.

Tuttavia, nell’elaborazione di tale messaggio, almeno in modo esplicito, si farà riferimento solo alla Prima Lettura, al Versetto al Vangelo e al Vangelo.

Più precisamente, per realizzare l’elaborato saranno presi in esame i testi integrali del Versetto al Vangelo e del Vangelo nonché il testo integrale o parziale della Prima Lettura: i testi del Versetto al Vangelo e della Prima Lettura saranno commentati nelle parti che sono in relazione all’aspetto specifico del messaggio della domenica, mentre il Vangelo sarà commentato in tutte le sue parti.

Pertanto, nella realizzazione del messaggio della domenica si procederà nel modo seguente.
Si comincerà dal testo del Versetto al Vangelo, commentandolo nelle parti che sono riprese nel Vangelo.
Successivamente si esaminerà e si commenterà il testo del Vangelo in tutte le sue parti.
Quindi si esaminerà e si commenterà la Prima Lettura, o un suo stralcio, nelle parti che approfondiscono la formulazione del messaggio della domenica che si vuole proporre.
Quindi si procederà alla formulazione del testo del messaggio della domenica; in esso confluiranno tutti i commenti di cui sopra, tranne quelli fatti al Vangelo nelle parti che non sono attinenti al messaggio stesso.

Al termine della presentazione dell’elaborato, durante la quale i Partecipanti potranno già interagire, i Partecipanti stessi saranno invitati, con i loro interventi, ad arricchire e approfondire quanto è stato detto, sulla base delle “Tracce per la Risonanza”, qui di seguito riportate.

Al messaggio della domenica in questione, viene dato il nome di "La Buona Notizia della Domenica": al riguardo si mette in evidenza che il termine Vangelo, che deriva dal greco, significa appunto Buona Notizia.

 
Tracce per la Risonanza
 
1.   Indicazione di quello che mi ha particolarmente colpito.
2.   Progressi avvertiti nel mio processo educativo:
a) sono stato informato su qualcosa che non sapevo;
b) ho preso coscienza:
·   di un mio modo di pensare sbagliato;
·   di un mio comportamento sbagliato;
·   di un attaccamento del mio cuore a qualcosa che è peccato.
3.   Formulazione di domande:
a)  al fine di capire meglio le letture proposte;
b)  al fine di chiarire alcuni aspetti della fede, in particolare quelli richiamati dalle letture stesse.
   

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