L'Adorazione dei Magi
Riflessioni Varie sulla Parola
L'Adorazione dei Magi
Sul Vangelo di Matteo (Mt 2,1-12)
6 Gennaio 2018 |
di Sac. Giuseppe Biamonte |
Bella la storia dei Re magi. Tre uomini del passato che avevano come navigatore satellitare una stella e si sono messi alla ricerca di Dio.
Essi, viaggiavano insieme portando nelle loro valigie: oro, incenso e mirra. L'oro vuole rappresentare il valore del dono della nostra vita, delle opere buone, del nostro sapere messo al servizio della verità e della giustizia; la mirra vuole rappresentare l'offerta delle nostre sofferenze e quotidiane difficoltà; infine, l'incenso vuole rappresentare la nostra preghiera e la lode rivolta al Signore.
Ognuno di noi può trarre degli insegnamenti di vita cristiana da questi nostri fratelli pellegrini.
I re magi si recano dal re Erode, pensando che il bambino che cercavano, il figlio di Dio, abitasse in un posto dove ci fosse ricchezza e comando. Nulla di tutto questo. Dio ci guida sempre per farsi trovare. È Lui a prendere l'iniziativa. Solo Lui è capace di trasformare posti e persone sbagliate in punti di partenza per farsi trovare. Erode pur essendo la persona sbagliata, suggerisce ai magi il luogo di nascita del Salvatore, dopo aver interrogato i sacerdoti.
I magi si fidano di Erode, del suo falso interesse di voler conoscere, mettersi in cammino per adorare anch'egli il bambino. Il cammino che vuole intraprendere Erode non è un cammino di conversione e di fede. Tutt'altro. Erode vuole trovare il bambino per eliminarlo non per adorarlo. I re magi continuano il loro cammino in parallelo al "cammino" di Erode. Due cammini diversi: un cammino di amore e di vita, quello dei magi, e, un cammino di interesse, di odio e di morte, quello di Erode. Grano e zizzania camminano insieme. Comodo l'atteggiamento di chi non vuole minimamente muoversi per trovare Dio, ma desidera seguire l'andamento degli altri.
Finalmente la stella che orienta il cammino dei magi si ferma sul luogo dove si trovava il bambino. Indescrivibile la gioia che questi tre uomini provarono a vederla. È una gioia condivisa, unanime. È la gioia di chi dopo tanta strada, fatta di incontri sbagliati e di cadute, ha trovato finalmente Dio. I re magi entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Questa casa per noi è la chiesa. Chi ha raggiunto la gioia, attraverso l'incontro personale con il Signore nei sacramenti non vuole più ripercorre le strade sbagliate del passato.
Gesù, cosa posso offrirTi? Non ho oro né incenso né mirra, ma solo il mio niente: sei Tu il Dono che rende preziosa la mia vita e quella dei miei fratelli.
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