La Buona Terra
La Buona Terra
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di Katiuscia Mastroianni
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Oggi più di 6 milioni di persone vivono grazie al cibo coltivato su appena l’11% della superficie terrestre. Di questa, solo uno scarso 3% offre terra naturalmente fertile. L’impoverimento del suolo può trasformare, rapidamente, zone produttive in terreni sterili. «Alla fine, la storia di una nazione» diceva il Presidente Roosevelt, «è scritta nel modo in cui essa si prende cura della propria terra». Sembra questo, ai nostri occhi, un problema che interessa quei paesi molto lontani da noi, ma non troppo forse (credo, solo visivamente lontani).
Non tutti sanno che circa il 30% del nostro territorio italiano è già coinvolto nel processo di desertificazione e le più investite sono le regioni del Sud. Acqua, suoli, ecosistemi subiscono processi di degradazione grazie all’attività dell’uomo che non sa utilizzare al meglio le risorse naturali.
L’irrazionale uso del suolo agricolo, l’allevamento del bestiame sui suoli più poveri e la distruzione delle foreste stanno riducendo il nostro Sud in una landa deserta. Occorrono centinaia di anni perché i terreni si costituiscano ma ne bastano pochi perché la materia organica ed inorganica di cui sono composti si disperda. Quanto è, allora, distante da noi il deserto del Sahara? La zona del Sahel, prima una grande savana poi solo un altro deserto?
Le terre martellate dal sole rovente, dai venti fortissimi, si trasformano in una massa dura come pietra, impermeabile per le radici delle piante e per l’acqua piovana.
La natura ogni giorno ci dà l’opportunità di usufruire gratuitamente di tutti i suoi beni, ma quanto siamo bravi a farlo senza arrecare danni? Deturpare un ambiente, significa inserirsi maldestramente nell’equilibrio naturale del sistema, con inevitabili conseguenze, non necessariamente visibili nell’immediato.
Disboscamenti non controllati, incendi, inquinamento antropico del suolo e/o dell’acqua sono le cause più frequenti di deturpazione ambientale. Le conseguenze? Desertificazioni, movimenti gravitativi incontrollabili, alluvionamenti, scomparsa di particolari specie vegetali.
Tante le nostre risorse, molto lunga la strada per valorizzarle, immediato, si spera, l’impegno di tutti a non deturpare quanto madre natura ha messo a disposizione. Ogni angolo del nostro territorio è una bellezza panoramica, gustiamocene lo splendore senza alterarne il suo equilibrio, perché se la natura soffre, inevitabilmente soffriamo anche noi.
L’aridità della “terra” che siamo capaci di creare con la nostra smisurata capacità di sfruttamento delle risorse, forse è ricollegabile all’aridità dei nostri occhi che non riescono ad assaporare la misteriosa bellezza della natura che, con il suo silenzioso parlare, è maestra suprema di ognuno di noi.