“E lo restituì a sua madre”
Riflessioni Varie sulla Parola
“E lo restituì a sua madre”
Sul Vangelo di Luca (Lc 7, 11-17)
5 Giugno 2016 |
di Sac. Giuseppe Biamonte |
Due gruppi di uomini s’incontrano sulla porta della città, ognuno cammina in direzione opposta all’altro.
Una prima folla di uomini usciva dalla città perché seguiva una mamma piena di dolore per la perdita dell’unico figlio.
Questa mamma accompagnava questo figlio al cimitero.
Una seconda folla entrava in città perché seguiva Gesù, la Resurrezione e la Vita.
Alla vista di quella madre dolorosa, Gesù, si avvicina e tocca “chi era morto” per riportarlo alla vita.
Gesù è l’unico a calmare il nostro pianto, ad avvicinarsi e a toccare la nostra ”morte”, tutto ciò che ci impedisce di rialzarci.
E' l’unico che si “sporca” le mani per noi.
Lui non mette gli occhiali scuri per vederci, non indossa i “guanti” per toccarci.
Dopo averci risorti, ci consegna a una Madre, alla Chiesa perché continui ad alimentarci alla sorgente della Vita contenuta nella Parola del Vangelo e nei Sacramenti.
San Paolo nella lettera ai Galati, come figlio “risorto” dal peccato considera la grandezza di questa Madre Chiesa e si pente per averla in passato ferocemente perseguitata e devastata.
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