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09 Luglio 2009

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Riflessione sul Vangelo del Giorno

9 Luglio 2009 - Giovedì della XIV Settimana

Dal Vangelo secondo Matteo  (Mt 10,7-15)

In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli: «Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni.
Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non procuratevi oro né argento né denaro nelle vostre cinture, né sacca da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché chi lavora ha diritto al suo nutrimento.
In qualunque città o villaggio entriate, domandate chi là sia degno e rimanetevi finché non sarete partiti.
Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. Se quella casa ne è degna, la vostra pace scenda su di essa; ma se non ne è degna, la vostra pace ritorni a voi. Se qualcuno poi non vi accoglie e non dà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dei vostri piedi. In verità io vi dico: nel giorno del giudizio la terra di Sòdoma e Gomorra sarà trattata meno duramente di quella città».


Riflessione su Mt 10,7-15

di Sac. Tommaso Boca



Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. In queste parole salta all’evidenza che il Regno di Dio è un dono, e dunque  coloro che lo annunciano debbono farlo gratuitamente. Ma queste parole sottolineano pure che colui che annuncia il Regno é uno che  ha fatto esperienza e fa esperienza di avere ricevuto gratuitamente il dono incommensurabile dell’amicizia con Dio: se questo viene dimenticato e non  viene vissuto è facile che l’apostolato venga strumentalizzato al fine di un tornaconto economico.
Le parole che seguono invitano l’inviato del Signore ad abbandonarsi alla Divina Provvidenza e non alle sue sicurezze e, sviluppando l’affermazione precedente, affermano che l’inviato non deve ricavare dal suo apostolato un vantaggio economico e però ha diritto di vivere del suo lavoro.
Nella seconda parte del brano evangelico si parla della possibilità del rifiuto di accogliere il messaggio evangelico. In tal caso, l’apostolo è invitato ad allontanarsi e a rimettere il tutto nelle mani di Dio che è giusto giudice. Dobbiamo ricordare che per ogni peccato che noi compiamo, se non ci pentiamo di cuore, anche quando otteniamo il perdono da Dio, per ogni peccato meritiamo una pena.
Riguardo allo scuotere la polvere dai piedi, probabilmente ci si riferisce al fatto che tale povere è rimasta attaccata ai piedi perché non è stata tolta a causa della mancata accoglienza. Al tempo di Gesù, infatti, quando una persona veniva ospitata, il servo provvedeva a lavarle i piedi prima del pranzo e questo a causa delle strade che erano sterrate e dunque polverose. È il gesto che Gesù compie sui suoi discepoli prima di mangiare la Pasqua, insegnando praticamente e poi anche teoricamente che chi ha una responsabilità di guida nella comunità deve farsi  suo servo.

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