La Vita di San Nicodemo Abate
La Vita di San Nicodemo Abate
da wikipedia.org
San Nicodemo nacque nella prima metà del X secolo, intorno all'anno 900. Sul luogo esatto della sua nascita vi sono delle controversie, potrebbe infatti venir identificato con Ypsicron, attuale Cirò, oppure con la città commerciale (emporion) di Sikron, forse distrutta dai Saraceni durante le scorrerie dell'emiro Hasan (950-952), di cui si parla nelle biografie di molti santi italo-greci e che si trovava al centro della Turma delle Saline (circoscrizione amministrativa bizantina), identificata con l'odierna Sicari o Sicri, contrada disabitata nei pressi di Melicuccà.
Nicodemo volle intraprendere da giovanissimo la vita monacale, ma il maestro da lui scelto, san Fantino il giovane che fu anche maestro di san Nilo da Rossano, lo rifiutò più volte ritenendolo di costituzione troppo gracile per la vita di rinunce e macerazioni imposta allora ai monaci. Quando venne finalmente accettato impressionò i confratelli con la sua continua preghiera, protratta oltre i normali limiti umani, i patimenti fisici e le esaltazioni mistiche.
Costretto a fuggire (così come san Nilo) dal Mercurion dalle continue incursioni saracene trovò rifugio sul Kellerana, nel comune di Mammola, allora luogo completamente selvaggio ma nelle cui vicinanze si trovava la strada della Seja che collegava il Tirreno con lo Ionio, attirando nel tempo, grazie alla sua fama di santità, numerosi altri asceti e pellegrini, tutto ciò portò alla fondazione di un monastero.
Ruderi dell'Oratorio Bizantino sul Monte Kellerana, in territorio di Mammola, dove San Nicodemo Abate visse dal 940 al 990.
L'insegnamento di san Nicodemo è avvicinabile a quello di san Francesco di Assisi, infatti i racconti pervenutici ce lo descrivono mentre difende un lupo dai contadini che lo vogliono uccidere dimostrandone la socievolezza, impedisce ad un confratello di colpire una vipera in quanto anch'essa "creata da Dio per stare sulla Terra" oppure in compagnia del cinghiale suo inseparabile compagno.
San Fantino che era andato a visitarlo prima di recarsi in pellegrinaggio in Grecia, alla vista della dura vita ascetica da lui condotta gli pronosticò fama di santità. San Nicodemo morì sul monte Kellerana, a 90 anni, un'età ragguardevole per l'epoca.
I miracoli fiorirono sulla sua tomba e quindi venne proclamato santo. Nel 1080 i Normanni trasformarono il piccolo oratorio con la sua tomba, in una grande chiesa, restaurando anche il monastero e concedendo privilegi e beni.
Nel 1501 le sue reliquie furono traslate alla grangia basiliana di san Biagio a Mammola. Nel 1638 viene proclamato patrono di Mammola. Nel 1873 in seguito ad un terremoto le reliquie vennero trasferite nella chiesa matrice, dove sono conservate tuttora proprio nella cappella di San Nicodemo.