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La Buona Notizia della Domenica - 21 Maggio 2023

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La Buona Notizia della Domenica
21 Maggio 2023 - Ascensione del Signore - Anno A
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Catechesi sulla Parola della Domenica
preceduta da un
Insegnamento sull'Associazione Laicale Nicodemini che si vuole costituire

a cura del sacerdote Tommaso Boca


Qui sopra potete vedere e ascoltare la video-riunione settimanale degli Aspiranti alla costituzione dell'Associazione Ecclesiale della Famiglia Missionaria San Nicodemo.
Tali riunioni hanno lo scopo, da una parte, di conoscere e di confrontarsi con il Progetto Statutario dell'Associazione stessa, e dall'altra hanno lo scopo di approfondire la conoscenza della vita cristiana attraverso la riflessione sulla Liturgia derlla Parola relativa alla domenica sucessiva alla data della riunione.
Tale riflessione prende il nome di "La Buona Notizia della Domenica": ci si vuole riferire all'aspetto specifico della vita cristiana che, in ciascuna domenica, la Santa Chiesa propone all’ascolto e alla riflessione dei fedeli attraverso la scelta appropriata di brani della Sacra Scrittura.
La riflessione viene guidata dal sacerdote Tommaso Boca e viene realizzata con l'apporto dialogante di tutti i Partecipanti.
Qui di seguito vengono riportati i testi in base ai quali la riflessione stessa è stata realizzata. Essi sono seguiti da una introduzione che spiega come si è addivenuti all'individuazione e alla formulazione de "La Buona Notizia della Domenica".

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DOMENICA 21 MAGGIO 2023
ASCENSIONE DEL SIGNORE – ANNO A
LA BUONA NOTIZIA DELLA DOMENICA


1. La BASE DEL MESSAGGIO, NEL VERSETTO VANGELO
 
 
Matteo 28,19a.20b
Andate e fate discepoli tutti i popoli, dice il Signore.
Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo.
 
Il Signore Gesù, presente nella sua Chiesa che è il suo corpo, dopo aver realizzato la salvezza oggettiva per tutti gli uomini, vuole realizzare anche quella soggettiva, insieme allo Spirito Santo e ai suoi fedeli.
La Chiesa è il Corpo mistico di Cristo: noi agiamo in lui e lui agisce attraverso di noi. Nella Chiesa è presente anche lo Spirito Santo, che si manifesta attraverso i suoi doni e i suoi carismi.
 
 
 
2. LO SVILUPPO DEL MESSAGGIO NEL VANGELO
(Matteo 28, 16-20)

Necessità del Battesimo e dell’osservanza della Parola, per salvarsi.
Gesù asceso in cielo, costituito re dell’Universo, appare ai suoi discepoli in Galilea, e dona loro il mandato di continuare la sua opera di salvezza soggettiva.
Egli li assicura della sua presenza, e dunque del suo aiuto, nella loro opera missionaria e apostolica.
Bisogna mettere in rilievo che la predicazione non consiste in un semplice annuncio: si tratta, invece, di una richiesta di obbedienza per la salvezza.
L’obbedienza viene resa possibile attraverso la presenza e la grazia dello Spirito, che vengono conferiti nel sacramento del Battesimo.
 
In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».
 
 
3. L’ARRICCHIMENTO DELLA PRIMA LETTURA

Atti degli Apostoli 1, 1-11
Nel primo racconto, o Teòfilo, ho trattato di tutto quello che Gesù fece e insegnò dagli inizi fino al giorno in cui fu assunto in cielo, dopo aver dato disposizioni agli apostoli che si era scelti per mezzo dello Spirito Santo.
Egli si mostrò a essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, durante quaranta giorni, apparendo loro e parlando delle cose riguardanti il regno di Dio. Mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere l'adempimento della promessa del Padre, «quella - disse - che voi avete udito da me: Giovanni battezzò con acqua, voi invece, tra non molti giorni, sarete battezzati in Spirito Santo».
Quelli dunque che erano con lui gli domandavano: «Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?». Ma egli rispose: «Non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere, ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samarìa e fino ai confini della terra».
Detto questo, mentre lo guardavano, fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi. Essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava, quand'ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà allo stesso modo in cui l'avete visto andare in cielo».
 
In questo brano iniziale degli Atti degli Apostoli, San Luca, autore anche del terzo Vangelo, riprende il tema della Resurrezione, e scrive che Gesù, prima della sua Ascensione in cielo, annuncia la discesa dello Spirito Santo.
In questo brano degli Atti degli Apostoli, inoltre, gli angeli santi confermano quanto da Gesù viene affermato nel Vangelo di Giovanni: quando vi avrò preparato un posto verrò di nuovo e vi prenderò con me (cfr. Giovanni 14,1-4).

 
 
4. FORMULAZIONE DEL MESSAGGIO

L’opera della salvezza soggettiva universale.
Il Signore Gesù, presente nella sua Chiesa che è il suo Corpo, dopo aver realizzato la salvezza oggettiva per tutti gli uomini, vuole realizzare anche quella soggettiva, insieme allo Spirito Santo e ai suoi fedeli. La Chiesa è il Corpo mistico di Cristo: noi agiamo in lui e lui agisce attraverso di noi. Nella Chiesa è presente anche lo Spirito Santo che si manifesta attraverso i suoi doni e i suoi carismi. La salvezza consiste in ultima istanza ed in pienezza nella visione beatifica di Dio e questa viene resa possibile da Gesù, che con la sua Ascensione, oltre che entrare nella sua gloria, prepara in cielo un posto anche per noi (cfr. Giovanni 14,1-4)
“Non sono ancora salito al Padre: ma va' dai miei fratelli e di' loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro” (Giovanni 20,17). Questo indica una differenza di manifestazione tra la gloria di Cristo risorto e quella di Cristo esaltato alla destra del Padre. L'avvenimento ad un tempo storico e trascendente dell'Ascensione segna il passaggio dall'una all'altra.
Quest'ultima tappa rimane strettamente unita alla prima, cioè alla discesa dal cielo realizzata nell'Incarnazione. Solo colui che è “uscito dal Padre” può far ritorno al Padre: Cristo. “Nessuno è mai salito al cielo fuorché il Figlio dell'uomo che è disceso dal cielo”. Lasciata alle sue forze naturali, l'umanità non ha accesso alla “Casa del Padre”, alla vita e alla felicità di Dio. Soltanto Cristo ha potuto aprire all'uomo questo accesso “per darci la serena fiducia che dove è lui, Capo e Primogenito, saremo anche noi, sue membra, uniti nella stessa gloria” (Catechismo della Chiesa Cattolica, 660b-661).

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INTRODUZIONE A
“IL MESSAGGIO DELLA DOMENICA”
 
Il Vangelo della domenica viene scelto dalla Santa Chiesa per proporre all’ascolto e alla riflessione dei fedeli un aspetto specifico del messaggio cristiano.
Questo aspetto viene focalizzato attraverso il Versetto al Vangelo nelle parti relazionate al Vangelo, viene sviluppato nel Vangelo e viene approfondito nella Prima Lettura.
Ne risulta che il Versetto al Vangelo è la chiave di lettura e la cerniera del Vangelo e della Prima Lettura.

Un arricchimento del messaggio si potrebbe ricavare dall’analisi del Salmo responsoriale, che viene scelto dalla Santa Chiesa per descrivere la risposta appropriata dell’uomo a Dio che parla attraverso la Prima Lettura.
E un ulteriore arricchimento si potrebbe ricavare dall’analisi della Seconda Lettura, la quale, talvolta, viene scelta dalla Santa Chiesa proprio perché rispecchia il messaggio specifico che vuole proporre ai fedeli; ma anche quando non ci fosse questo stretto legame, ci sarebbe comunque un arricchimento, poiché il significato di un’affermazione biblica – sempre – si comprende meglio alla luce delle altre.

Tuttavia, nell’elaborazione di tale messaggio, almeno in modo esplicito, si farà riferimento solo alla Prima Lettura, al Versetto al Vangelo e al Vangelo.

Più precisamente, per realizzare l’elaborato saranno presi in esame i testi integrali del Versetto al Vangelo e del Vangelo nonché il testo integrale o parziale della Prima Lettura: i testi del Versetto al Vangelo e della Prima Lettura saranno commentati nelle parti che sono in relazione all’aspetto specifico del messaggio della domenica, mentre il Vangelo sarà commentato in tutte le sue parti.

Pertanto, nella realizzazione del messaggio della domenica si procederà nel modo seguente.
Si comincerà dal testo del Versetto al Vangelo, commentandolo nelle parti che sono riprese nel Vangelo.
Successivamente si esaminerà e si commenterà il testo del Vangelo in tutte le sue parti.
Quindi si esaminerà e si commenterà la Prima Lettura, o un suo stralcio, nelle parti che approfondiscono la formulazione del messaggio della domenica che si vuole proporre.
Quindi si procederà alla formulazione del testo del messaggio della domenica; in esso confluiranno tutti i commenti di cui sopra, tranne quelli fatti al Vangelo nelle parti che non sono attinenti al messaggio stesso.

Al termine della presentazione dell’elaborato, durante la quale i Partecipanti potranno già interagire, i Partecipanti stessi saranno invitati, con i loro interventi, ad arricchire e approfondire quanto è stato detto, sulla base delle “Tracce per la Risonanza”, qui di seguito riportate.

Al messaggio della domenica in questione, viene dato il nome di "La Buona Notizia della Domenica": al riguardo si mette in evidenza che il termine Vangelo, che deriva dal greco, significa appunto Buona Notizia.

 
Tracce per la Risonanza
 
1.   Indicazione di quello che mi ha particolarmente colpito.
2.   Progressi avvertiti nel mio processo educativo:
a) sono stato informato su qualcosa che non sapevo;
b) ho preso coscienza:
·   di un mio modo di pensare sbagliato;
·   di un mio comportamento sbagliato;
·   di un attaccamento del mio cuore a qualcosa che è peccato.
3.   Formulazione di domande:
a)  al fine di capire meglio le letture proposte;
b)  al fine di chiarire alcuni aspetti della fede, in particolare quelli richiamati dalle letture stesse.
   

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