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“Sentì compassione per loro e guarì i loro ammalati …”

Religione > Sacra Scrittura > Riflessioni Varie sulla Parola > 18/05-28/12/2014


Riflessioni Varie sulla Parola


“Sentì compassione per loro e guarì i loro ammalati …”

Sul Vangelo di Matteo (Mt 14,13-21)

3 Agosto 2014

                                                                                                                                                 di Sac. Giuseppe Biamonte


Nella liturgia della Parola di oggi, diciottesima domenica del tempo ordinario, l’evangelista Matteo ci presenta all’inizio, un Gesù, desideroso di stare da solo in luogo deserto a pregare. Che cosa spinge Gesù a ritirarsi in disparte?  E’ la notizia della morte di una persona molto cara: il cugino Giovanni Battista. La barca diventa il suo rifugio.

E’ interessante notare la contrapposizione delle scene e delle azioni che l’evangelista registra in seguito: mentre Gesù è in disparte, sulla barca, da solo, la gente, invece, s’informa su di Lui, Lo cerca, Lo segue. «avendolo saputo, lo seguirono a piedi dalle città». È davvero commovente questo mettersi in cammino a piedi della folla alla ricerca di Gesù. Essa è bisognosa di sfamarsi alla Sua Parola, e, affronta tutti i disagi che un viaggio comporta.

La vista di Gesù viene "raggiunta" da una grande umanità, quella della folla, trafitta da suoi dolori, dalle sue speranze, attese.  «guarì i loro malati».  I tanti bisogni corporali e spirituali dei fratelli, lo commuovono talmente tanto che lo spingono a scendere dalla barca per andargli incontro. «Sentì compassione». In Gesù ritorna a risplendere nuovamente l’umano bello della sua missione: la condivisione. Ecco la rinascita!
Il vedere in profondità le realtà nascoste in ciascuno di noi generano la compassione di Gesù.

Gesù non si lascia vincere dalla tentazione di abbandonare la gente quando i discepoli gli chiedono di congedare la folla, né tanto meno si scoraggia quando gli fanno notare la mancanza di cibo per sfamarla. A quel modo di fare sbrigativo e risoluto dei discepoli, Gesù, contrappone la calma e la delicatezza che bisogna usare verso le persone e la grande fiducia che occorre riporre in Dio solo. «E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi […], prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione». Gesù offre alle persone il suo tempo, le sue energie, la sua accoglienza, ma soprattutto la sua preghiera d’intercessione al Padre.  Quanto abbiamo da imparare da Lui!

Molte volte nei vangeli si è visto Gesù nell’atto di sedersi per insegnare. Questa volta è Gesù che ordina alla folla di sedersi. Attraverso di essa ci vuole istruire al servizio, alla gratuità, al dono di se stessi: «spezzò i pani e li diede». Gesù opera una sorta di catena umana della carità: dalle sue mani a quelle degli Apostoli, arriva alla gente in abbondanza la Sua Grazia salvifica. «Gratuitamente avete ricevuto gratuitamente date» (Mt 10,8). Ancora oggi, questa missione continua nella Chiesa attraverso i suoi ministri.

Oggi, riceviamo da Gesù una lezione in grande stile com’è suo solito fare. Quella che poteva essere la cena per soli dodici persone, cinque pani e due pesci, diventa la cena per cinque mila uomini. E’ lo "spezzare" con gli altri ciò che si è e ciò che si ha che crea la condivisione, la comunione, la solidarietà e la fratellanza.  Il vedere le necessità degli altri è la prima condizione per compatire e condividere. Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Abbiamo letto nella prima lettura tratta dalla lettera di San Paolo Apostolo ai Romani.  Solo l’egoismo, la chiusura impietosa, l’indifferenza, l’insensibilità e la mancanza di carità verso le necessità dei fratelli possono separarci dall’amore di Cristo.

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