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"Per strada interrogava i suoi discepoli"

Religione > Sacra Scrittura > Riflessioni Varie sulla Parola > 05/07-27/12/2015


Riflessioni Varie sulla Parola
La sapienza si è costruita la sua casa …


Sul Vangelo di Marco (Mc 8,27-35)

13 Settembre 2015

                                                                                                                           di Sac. Giuseppe Biamonte


Lungo la strada della nostra vita siamo in cammino con Cristo, il Maestro.

Relazionandoci con il mondo e con le persone apprendiamo mille cose da esse: le diverse lingue, culture, usanze, religioni e problemi.

Può capitare di incontrare persone che abbiano una propria idea personale su Gesù, sulla Chiesa e, anche se sbagliata, ce la possono comunicare.

E’ quello che è capitato ai discepoli di Gesù che strada facendo sono interrogati su cosa dice la gente su di Lui.

«La gente, chi dice che io sia?».

Gesù pone questa domanda ai discepoli non perché sia curioso o pettegolo di sapere le cose belle o brutte su di Lui, per vanità o spionaggio diremmo oggi, ma per verificare la loro capacità relazionale e di discernimento su tutto ciò che ascoltiamo in materia di fede. Per verificare a che punto siamo con la nostra fede, con il nostro rapporto personale con Lui.

Con questa domanda, Gesù, è come se ci volesse dire: «Ma la gente, a chi o a cosa mi paragona?».

I discepoli riferiscono prontamente ciò che hanno raccolto dalla gente. «Ed essi gli risposero: Giovanni il Battista; altri dicono Elia e altri uno dei profeti».

Gesù, come bravo maestro non li corregge subito, non gli dà la risposta ma cerca di farli camminare dentro di sé per trovare la risposta giusta.

Dopo che ne abbiamo sentito di tutti i colori su di Lui, arriva il momento in cui Gesù stesso ci chiede di fare discernimento, di dire la nostra su di Lui: «Ma voi, chi dite che io sia?».

Possono essere pure belle le cose e i paragoni che ci hanno detto o fatto su Gesù, ma se non abbiamo fatto esperienza personale con Lui, mai e poi mai potremmo parlare correttamente di Lui e su di Lui. Senza aver fatto esperienza personale con Cristo non  lo si può né annunciare né testimoniare. Restiamo a una religiosità pagana ed esteriore.

«Tu sei il Cristo».

Con tre parole Pietro ha fatto per noi tutti la nostra professione di fede.

Notate un particolare: Pietro dà la risposta in una situazione comunitaria, non personale e privata. Questo ci fa capire come lo Spirito Santo opera e parla nell’ambito di una comunione ecclesiale.

E’ sempre in un contesto comunitario, Gesù, rimprovera Pietro. «Va dietro a me, Satana!».

Prima di rimproverarlo, però, guarda tutti i discepoli, tutta la comunità.

Non è bello provare gioia per gli errori e gli sbagli di un fratello, il peccato di un solo fratello tocca e offende tutta la comunità, la Chiesa, mentre la grazia e la santità di vita di ognuno santificano tutta la Chiesa.

Gesù, aiutaci a riconoscerTi “Figlio del Dio vivente” rinnegando se stessi e seguendoTi per la via della Croce, anche se molte volte è duro portarla.
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