07 Luglio 2009
Riflessione sul Vangelo del Giorno
7 Luglio 2009 - Martedì della XIV Settimana
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 9,32-38)
In quel tempo, presentarono a Gesù un muto indemoniato. E dopo che il demonio fu scacciato, quel muto cominciò a parlare. E le folle, prese da stupore, dicevano: «Non si è mai vista una cosa simile in Israele!». Ma i farisei dicevano: «Egli scaccia i demòni per opera del principe dei demòni».
Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità. Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe perché mandi operai nella sua messe!».
Riflessione su Mt 9,32-38
di Sac. Tommaso Boca
In questo brano del Vangelo si possono delineare tre momenti.
Nel primo c’è la guarigione di un muto, che suscita una reazione diversa tra i presenti. Da una parte la folla, che rimane meravigliata e assume un atteggiamento di accoglienza e di riconoscimento delle capacità superiori di Gesù. Dall’altra i farisei, i quali continuano a rifiutare a priori la persona di Gesù e il suo messaggio, e per dequalificare il suo operato dicono che esso è opera del demonio. Gesù divide, ultimamente divide tra coloro che l’accettano e seguono la via del bene e coloro che lo rifiutano e seguono la via del male, Gesù divide pure tra le persone di una stessa famiglia (Cfr. Lc 12, 51-53).
Nel secondo momento vediamo come Gesù compie la sua opera di apostolato, il suo non è un semplice insegnamento ma è un operato salvifico integrale, indirizzato all’incontro con Dio ma pure alla soluzione dei problemi materiali, di cui la guarigione fisica è segno. In un’altra parte del Vangelo Gesù ci dice esplicitamente che se cerchiamo il regno di Dio e la sua giustizia tutto il resto ci verrà dato in aggiunta (Cfr. Mt 6,31-33).
Nel terzo momento Gesù ci mostra l’amore profondo che nutre verso di noi e la nostra salvezza e insieme ci invita a pregare Dio Padre affinché mandi annunciatori e operatori della sua salvezza, che normalmente realizza attraverso la mediazione dell’uomo: Dio ci vuole coinvolgere nella sua volontà e nella sua opera salvifica. Dice San Paolo: “Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato. Ora, come potranno invocarlo senza aver prima creduto in lui? E come potranno credere, senza averne sentito parlare? E come potranno sentirne parlare senza uno che lo annunzi?” (Rm 10,13b-14).
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