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Primi a combattere i mali della Calabria debbono essere i Calabresi

Cultura > Calabria


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PRIMI A COMBATTERE I MALI DELLA CALABRIA
DEBBONO ESSERE I CALABRESI
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La proposta di legge “Lazzati” sul divieto di propaganda elettorale per le persone sottoposte a sorveglianza speciale è all'esame della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati.



di
Vittorio Pontieri

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«La rivoluzione culturale in grado di distruggere la delinquenza organizzata deve necessariamente partire dalla Calabria. Sappiamo tutti che gli anticorpi che si rivelano in grado di contrastare certe malattie, si formano proprio nei corpi che, per l'appunto, sono stati già colpiti da quelle stesse malattie. Coloro che possono sconfiggere i mali della Calabria, sono innanzitutto i calabresi».
È quanto sostiene da tempo il magistrato calabrese Romano De Grazia, Presidente Onorario della Corte di Cassazione ed uno dei fondatori del Centro Studi “G. Lazzati” di Lamezia Terme. Romano De Grazia, infatti, con il centro studi lametino, ha avviato da anni una battaglia nel paese ed in Parlamento, affinché venga approvato al più presto il disegno di legge che prevede il divieto dello svolgimento della propaganda elettorale per le persone sottoposte a misure di prevenzione e la ineleggibilità per il candidato che se ne avvale.
«La legalità - spiega De Grazia - non deve essere solo declamata, va soprattutto  praticata. Si badi bene che la malavita entra nelle istituzioni proprio nel momento elettorale utilizzando lo strumento del consenso. Il disegno di legge “Lazzati” - continua il magistrato di Cassazione - prevede una misura ovvia ed elementare che consiste nel divieto di propaganda elettorale per le persone sottoposte alla sorveglianza speciale. Null'altro che un semplice strumento che consente di bonificare il consenso. Occorre però che la classe politica, nonostante l'apparente ovvietà della soluzione che gli proponiamo, si assuma la responsabilità di adottare il disegno di legge».
Quella in corso è la quinta legislatura consecutiva che la proposta “Lazzati” intraprende l'iter parlamentare. Nelle prime quattro non ha mai ottenuto i numeri sufficienti per trasformarsi in legge dello Stato.
«Eppure - ammonisce De Grazia -, un Parlamento dove tutti si schierano a favore della legalità, la proposta dovrebbe correre verso l'approvazione a vele spiegate. Fino ad oggi, però, evidentemente molti parlamentari hanno incontrato degli ostacoli e non tutti hanno avuto davvero interesse alla sua approvazione. Diversamente da quanto è accaduto ed accade nella società civile dove, al contrario, il disegno di legge suscita una forte condivisione. Si pensi che presso le cattedre di diritto penale dei professori Luigi Fornari e Francesco Siracusano dell'Università Magna Graecia di Catanzaro, ben cinque studenti si sono laureati con una tesi sul disegno elaborato dal centro studi che - ha aggiunto De Grazia - vuole incidere su uno dei nodi cruciali nei delicati rapporti tra politica e malaffare introducendo per i sottoposti alla sorveglianza speciale, il divieto di svolgere propaganda elettorale in favore o in pregiudizio di candidati. La mafia non si combatte con i fucili di latta o con manifestazioni fine a se stesse, come quelle che, ogni qualvolta che succede qualcosa di eclatante, vengono organizzare nelle piazze delle cittadine colpite dalla delinquenza organizzata ed alle quali tutti si accodano per fare bella mostra di sé stessi».
Ora, forse è troppo presto per dirlo, ma è probabile che per l'approvazione della proposta di legge “Lazzati”, questa legislatura sia la volta buona. Infatti, la Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, presieduta dall'Onorevole Giulia Bongiorno, sta nuovamente portando avanti l'esame del disegno di legge.
«E' a tutti chiaro che il momento più delicato nei rapporti tra criminalità e politica - ha evidenziato l'Onorevole Angela Napoli, relatrice in Commissione della proposta di legge - è proprio quello della campagna elettorale. E' in questa fase che si stringono rapporti sulla base dei quali esponenti della criminalità organizzata offrono voti a candidati in cambio di voti futuri che spesso attengono al campo degli affari pubblici ed in particolare degli appalti».
Giulia Bongiorno, condividendo l'intervento della Napoli in commissione, si è detta pienamente convinta che il Parlamento abbia il dovere di intervenire in una materia che ha forti ripercussioni sul rapporto tra politica e criminalità.
Nella sua veste di Presidente della Commissione Giustizia ha dichiarato che «farà tutto ciò che rientra nella propria disponibilità affinché venga approvato celermente dalla commissione un testo unificato delle proposte di legge in esame», ed ha sottolineato che «tema del divieto di svolgimento di propaganda elettorale per le persone sottoposte a misure di prevenzione ha una valenza tutta propria che deve essere rinvenuta nella valutazione dell'opportunità che un soggetto sottoposto a tali misure possa legittimante influenzare l'elettorato».
Anche il Governo, per voce del Sottosegretario di Stato, Michelino Davico, parteciperà attivamente all'esame della proposta di legge. Sebbene siamo solo all'inizio dell'esame della proposta di legge, Romano De Grazia, dopo aver preso atto dei lavori della Commissione Giustizia, si mostra abbastanza fiducioso per una approvazione definitiva del provvedimento nel corso di questa legislatura.
«La forza di volontà della relatrice del provvedimento, Angela Napoli, che per l'ennesima volta ha ripresentato il provvedimento all'esame del Parlamento, l'autorevolezza del Presidente Giulia Bongiorno e la sua ferma presa di posizione a favore dell'approvazione del disegno di legge “Lazzati”, mi fanno pensare - afferma De Grazia - che questa volta possa essere la volta buona. Troppe volte nel corso degli ultimi anni e delle ultime legislature è capitato, per come ho già detto prima, che in tanti si siano detti pronti a portare fino in fondo l'iter di approvazione della proposta Lazzati. Salvo, poi, evidentemente per mancanza di coraggio o di vero interesse, o per motivi di convenienza politica, dimenticarsene o abbarbicarsi dietro critiche che - conclude De Grazia - vengono mosse contro la proposta di legge, ma che appaiono soltanto pretestuose ed infondate».
Di seguito pubblichiamo il disegno di legge integrale all'esame della Camera dei Deputati:

Famiglia Missionaria San Nicodemo

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28 Luglio 2009

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info@famigliasannicodemo.it
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