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Una gita ... d'incontro e comunione

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Una gita ... d'incontro e comunione

di Cristina Funaro.

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Domenica 19 settembre 2010 la Parrocchia di San Giovanni Battista di Nocera Terinese, di cui faccio parte pur non frequentan- dola assiduamente, ha organizza-

to una giornata di preghiera e divertimento. Siamo partiti alle 07.45 circa da Villa Rizzuto e la prima tappa è stata Paravati. Vi ero stata l'ultima volta nel 2003 e l'ho trovata molto cambiata; i lavori della grande chiesa sono andati avanti, nel 2003 c'era solo il terreno spianato. In quell'occasione, anche se da lontano, ebbi modo di vedere Natuzza seduta sul lato destro della statua della Madonna. Stavolta lei non c'era fisicamente, ma la sua presenza si espandeva intorno come se fosse seduta accanto a ognuno di noi mentre guardavamo il filmato della sua vita e poi durante la recita del Rosario. A Paravati al nostro gruppo si è unito quello proveniente da Vena di Maida, con il quale si è da subito stabilito un clima di grande simpatia e cordialità. Paravati è un paesino sperduto nel verde, transitando col pullman ho notato che la maggior parte delle case sono piccole dimore; ognuna ha una vite o un alberello a fare ombra sulla porta di casa, una finestrella al piano terra accanto all' ingresso e un balconcino al piano superiore. La chiesetta, dipinta di un rosa tenue, al centro del paese, i vecchietti seduti al sole di settembre; lo spirito benevolo di Natuzza aleggia sulla sua comunità natìa. Avremmo dovuto visitare il duomo di Mileto, ma a causa di due macchine parcheggiate maldestramente, il pullman è rimasto bloccato per circa 20 minuti, quindi si è deciso di proseguire per Tropea.
Questa cittadina squisitamente turistica ci ha accolti con la sua bellezza nelle ore calde del mezzogiorno. Il corso principale è un vero tripudio di mondanità con i negozi e i caffè che si affacciano sulla via lastricata di pietra lavica. Per arrivare alle chiese di Tropea, ci si deve addentrare in dedali di stradine pulite, dove le case sembrano toccarsi e si respira l'odore dei panni stesi e, all'ora in cui siamo arrivati noi, anche quello di cucina. Sembra impossibile che tra quei vicoli stretti ci  si possa trovare una chiesa e invece, all'improvviso, alzi gli occhi e sei in un grande spiazzo che ti sorprende con la sua luce e con la facciata di un tempio che ti dà il benvenuto. In questo percorso si può trovare una similitudine col cammino spirituale dell'uomo che voglia arrivare alla fede; il Signore lo allontana piano, piano dalle cose del mondo, lo conduce per strade strette, per le quali trova comunque un diletto che non gli renda troppo faticoso il percorso, finché non giunge alla vera conoscenza di Dio.
La Messa nella Chiesa del Gesù é iniziata alle 13.00. Il parroco ci ha, brevemente ma esaustivamente, esposto i cenni storici, quindi è iniziata la celebrazione officiata dal nostro don Tommaso che è salito sull'altare con una sfilza di chierichetti: i bambini di Nocera e quelli di Vena insieme. Le signore di Vena di Maida intonavano gli stessi canti  che conosciamo a Nocera, ma con una cadenza molto più lenta, sicché spesso succedeva che noi terminassimo il canto prima di loro.
Ci è stata offerta ospitalità nei locali attigui alla chiesa per consumare il pranzo al sacco. Attraversata una vecchia sagrestia e un corridoio di considerevoli dimensioni, lungo il quale in delle vetrine erano esposti paramenti di altri tempi, alcuni di noi hanno trovato posto presso le tavolate allestite in un altro corridoio attiguo, altri, tra cui io, ci siamo sistemati in una stanza luminosissima con una spettacolare vista sul mare di Tropea, rimanendo seduti a tavola si aveva la sensazione di essere su una nave, mentre uscendo sul terrazzo la vista spaziava dalla spiaggia bianchissima, in cui il palazzo sembrava affondasse le fondamenta, fino alla costa e fino alla chiesa di Santa Maria dell'isola, attualmente in restauro.  Dalle 14.30 il gruppo si é sparpagliato per le strade di Tropea, ognuno in cerca di souvenirs o di luoghi da immortalare nelle foto. Ci saremmo dovuti reincontrare al Duomo alle 16.30 per l'ora di adorazione, ma io e mia figlia dopo avere preso un gelato, ci siamo imbattute in una scalinata che dal centro del paese portava giù dritta al mare. Ho pensato che Dio sarebbe stato contento se lo avessi adorato accanto al mare, dunque, nel giro di cinque minuti eravamo scalze sulla spiaggia che sembra fatta di pane grattugiato. Abbiamo raccolto dei sassolini per il presepe e poi ci siamo stese con le teste poggiate sulla borsa frigo. Non ci siamo accorte che il cielo si era fatto scuro, che si era alzato il vento ed il mare si stava gonfiando;  siamo state raggiunte da un'onda che ci ha bagnato le calze, le scarpe ed anche uno zaino!
Erano già le 17.00 e alle 17.30 era concordato l'appuntamento al pullman… bell'impresa tornare in dietro in quelle condizioni. Tra le risate e senza calze siamo risalite in centro dove ci siamo ricongiunte al gruppo; l'adorazione al duomo non c'era comunque stata! Sulla via del ritorno ci siamo fermati ad un giardino pubblico di Parghelia per fare divertire i bambini… si era detto!!! In realtà ci siamo messi a giocare e scherzare anche i grandi. Queste giornate sono come isole di serenità in mezzo allo scorrere del tempo  pieno di ansie e preoccupazioni. Ci si sente con l'animo leggero e  si sta più vicino a Dio,  lo avvertiamo di più in questi giorni sereni. Per concludere nel migliore dei modi, l'ultima tappa è stata una fornitissima gelateria di Pizzo Calabro.  
Con la giornata del 19 settembre si è conclusa l'estate 2010. Mentre sto scrivendo piove e fa fresco sembra che l'autunno sia già vecchio, mentre ha solo quattro giorni. Ho portato con me una statuina della Madonna di Paravati, ho fatto tante foto, di cui troppe venute male, ho riso,  pregato e condiviso il cibo con gente che da quel giorno posso chiamare amici.

Famiglia Missionaria San Nicodemo

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25 Settembre 2010

 
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