Festa in onore di Santa Caterina d'Alessandria Martire - Famiglia Missionaria San Nicodemo

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Festa in onore di Santa Caterina d'Alessandria Martire

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Festa in onore di Santa Caterina d'Alessandria Martire
25 Novembre 2009

di Salvatore Filandro

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Mercoledì 25 novembre 2009, come ininterrottamente dal 1996, ed a conclusione del Triduo, si è svolta la processione della Statua di S. Caterina d'Alessandria.
La processione ha avuto inizio alle ore 18 circa, dopo la S. Messa, ed ha registrato una buona partecipazione popolare, nonostante la fredda serata autunnale.
Guidata dal nostro Sacerdote Don Tommaso Boca, tra canti e preghiere, dalla Chiesa Madre di San Giovanni Battista ha raggiunto l'incantevole Rione Motta, antico nucleo che l'illuminazione notturna rendeva molto suggestivo.
Poi ha attraversato le strade principali di Nocera (Via S. Caterina, Pontieri, Acerbi e Sirianni) per rientrare poi nella Chiesa di San Giovanni Battista, da dove ha avuto inizio.

La partecipazione di tante persone alla processione  ed i canti  in Suo onore, in particolare il Canto "Santa Caterina 'e Vurgineddre",  sono l'esatta testimonianza della devozione che la gente nocerese nutre verso questa straordinaria Santa, il cui martirio ad Alessandria d'Egitto è di grande insegnamento nella storia dell'umanità.

Con l'occasione, riteniamo utile descrivere brevemente la storia di questa grande Santa.
Nata forse nell'anno  287 d.C., è da ricordare perché fu sottoposta al martirio ad Alessandria d'Egitto.
Caterina era una giovane egiziana figlia di nobili molto sapiente che, in occasione dei festeggiamenti con riti pagani e sacrifici di animali per l'insediamento ad Alessandria del governatore Massimino Daia,  avvenuto nel 305, si presentò al palazzo chiedendo al governatore di riconoscere Gesù Cristo redentore dell'umanità.
Di fronte a questa richiesta,  il governatore chiamò degli intellettuali perché convincessero Caterina ad onorare gli dei. Ma non la convertirono: successe invece che gli oratori furono essi stessi convertiti da Caterina al Cristianesimo.
Il governatore allora condannò a morte tutti gli intellettuali  e propose a Caterina il matrimonio. Al netto rifiuto, Caterina fu condannata a morire su una ruota dentata perché il suo corpo venisse straziato. La ruota però si ruppe e il governatore fece decapitare Caterina.
Il suo corpo è oggi oggetto di venerazione nel Monastero di S. Caterina fondato nel VI sec. dall'imperatore Giustiniano sul monte Sinai  laddove, secondo la leggenda, fu trasportato dagli Angeli. Essa è festeggiata quale patrona in alcuni piccoli comuni d'Italia ed anche in qualche comune calabrese (Locri e Santa Caterina dello Ionio).
Viene rappresentata con una  corona sulla testa e con vestiti regali, certamente per sottolineare la sua origine principesca. La palma nella mano è simbolo della vittoria sui nemici delle fede cristiana, mentre il libro è segno della sua sapienza (è infatti patrona dell'Università di Padova e di alcune confraternite femminili). La ruota spezzata non solo rappresenta lo strumento del martirio ma è anche l'elemento che la lega ad alcune categorie di arti e mestieri che hanno a che fare con la ruota (forse per questo divenne  anche la protettrice dei ceramisti e delle apprendiste sarte dette "Caterinette" ).

Riteniamo altresì utile ricordare che la Festa di S. Caterina fu ripresa  a Nocera nel 1996 (esattamente il 22 novembre perché era la Domenica più vicina al 25) grazie alla collaborazione tra il Sacerdote dell'epoca Don Pino Latelli  e alcuni cittadini del Rione Santa Caterina che organizzarono i festeggiamenti civili insieme alla Pro Loco (tra i tanti ricordiamo Elvasio Curcio, Egidio Sposato, il defunto Vittorio Villella, Antonio Macchione, ecc.).   La festa e la processione registrarono una grande partecipazione di gente, nonostante le cattive condizioni atmosferiche. Vi fu anche la "cicerata", ben organizzata dagli abitanti del rione S. Caterina secondo la tradizione dei nostri avi, ed i festeggiamenti civili videro la partecipazione del noto artista calabrese Paolo Marra. Tra le altre iniziative, vi fu anche all'ex Palazzo Niccoli una interessante mostra di ricami a mano organizzata dalla D.ssa Renza Ferlaino e dall'Avv. Fernanda Gigliotti, a dimostrazione che Santa Caterina è anche la protettrice delle sarte. Dal 1997 in poi fu invece festeggiata sempre il 25 novembre: a volte solo la  processione della statua, a volte anche i festeggiamenti civili.  
Le celebrazioni si sono svolte solitamente e naturalmente nel Rione Santa Caterina, laddove "nell'antica via sorgevano la Cappella di Santa Caterina con i suoi beni e l'Hospitale (luogo di asilo per poveri e malati) con i suoi beni" (v. a tal proposito I Quaderni di Enza Graziano).


 
 
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