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La Buona Notizia della Domenica - 07 Maggio 2023

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La Buona Notizia della Domenica
07 Maggio 2023 - V Domenica di Pasqua - Anno A
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Catechesi sulla Parola della Domenica
preceduta da un
Insegnamento sull'Associazione Laicale Nicodemini che si vuole costituire

a cura del sacerdote Tommaso Boca


Qui sopra potete vedere e ascoltare la video-riunione settimanale degli Aspiranti alla costituzione dell'Associazione Ecclesiale della Famiglia Missionaria San Nicodemo.
Tali riunioni hanno lo scopo, da una parte, di conoscere e di confrontarsi con il Progetto Statutario dell'Associazione stessa, e dall'altra hanno lo scopo di approfondire la conoscenza della vita cristiana attraverso la riflessione sulla Liturgia derlla Parola relativa alla domenica sucessiva alla data della riunione.
Tale riflessione prende il nome di "La Buona Notizia della Domenica": ci si vuole riferire all'aspetto specifico della vita cristiana che, in ciascuna domenica, la Santa Chiesa propone all’ascolto e alla riflessione dei fedeli attraverso la scelta appropriata di brani della Sacra Scrittura.
La riflessione viene guidata dal sacerdote Tommaso Boca e viene realizzata con l'apporto dialogante di tutti i Partecipanti.
Qui di seguito vengono riportati i testi in base ai quali la riflessione stessa è stata realizzata. Essi sono seguiti da una introduzione che spiega come si è addivenuti all'individuazione e alla formulazione de "La Buona Notizia della Domenica".

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1. LA BASE DEL MESSAGGIO, NEL VERSETTO AL VANGELO

 
Giovanni 14, 6
Io sono la via, la verità e la vita, dice il Signore;
nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.

Gesù è l’unica possibilità di salvezza dell’uomo. Egli ci insegna e ci dà la forza per raggiungere Dio, in cui risiedono la verità e la vita di cui l’uomo ha bisogno.
Perciò egli non è una via ma la via. Ma Gesù stesso è Dio: egli, dunque, non ha la verità e la vita, egli è la verità e la vita.
 
 
 
 
2. LO SVILUPPO DEL MESSAGGIO NEL VANGELO
(Giovanni 14, 1-12)
 
 
Gesù promette la visione eterna di Dio, la rende possibile e spiega il modo per arrivarci.
Giovanni 14, 1-4
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: "Vado a prepararvi un posto"? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via».
 
 
Gesù, il Figlio di Dio, è il tramite della nostra salvezza: è la via che appaga la nostra sete di verità e di vita.
Giovanni 14, 5-7
Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
 
 
Gesù è la seconda persona della Trinità: è Dio lui stesso.
Giovanni 14, 8-12
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: "Mostraci il Padre"? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere.
Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch'egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre».
 
 
 
 
3. L’ARRICCHIMENTO DELLA PRIMA LETTURA
 
Atti degli Apostoli 6, 1-7
In quei giorni, aumentando il numero dei discepoli, quelli di lingua greca mormorarono contro quelli di lingua ebraica perché, nell'assistenza quotidiana, venivano trascurate le loro vedove.
Allora i Dodici convocarono il gruppo dei discepoli e dissero: «Non è giusto che noi lasciamo da parte la parola di Dio per servire alle mense. Dunque, fratelli, cercate fra voi sette uomini di buona reputazione, pieni di Spirito e di sapienza, ai quali affideremo questo incarico. Noi, invece, ci dedicheremo alla preghiera e al servizio della Parola».
Piacque questa proposta a tutto il gruppo e scelsero Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Pròcoro, Nicànore, Timone, Parmenàs e Nicola, un prosèlito di Antiòchia. Li presentarono agli apostoli e, dopo aver pregato, imposero loro le mani.
E la parola di Dio si diffondeva e il numero dei discepoli a Gerusalemme si moltiplicava grandemente; anche una grande moltitudine di sacerdoti aderiva alla fede.
 
Le diverse lingue delle persone che vengono alla fede ci fanno vedere che il Signore si impegna attivamente per la salvezza di tutte le persone del mondo: la salvezza è universale.
In questo brano viene messo in risalto che la fede opera attraverso la carità e ciò avviene in diversi modi: la preghiera, la predicazione e le opere di misericordia. Se noi abbiamo presente la vita di una Parrocchia e la sua struttura organizzativa, possiamo vedere la corrispondenza: Liturgia, Catechesi, Caritas. E ancora possiamo vedere riflessi la dimensione, sacerdotale, profetica e regale del singolo cristiano.
Bisogna ancora notare che vivere nella carità - ciascuno secondo il suo dono – vuol dire essere in comunione con Dio, e dunque a partecipare fin da adesso alla sua verità assoluta e alla sua pienezza di vita: a partecipare alla sua beatitudine.
 
 
 
 
4. FORMULAZIONE DEL MESSAGGIO
 
Gesù è l’unica possibilità di salvezza dell’uomo. Egli ci insegna e ci dà la forza per raggiungere Dio, in cui risiedono la verità e la vita di cui l’uomo ha bisogno.
Gesù è la via, la verità e la vita. Gesù non è una via, è la via; egli è l’unico tramite per raggiungere Dio: è lui che ci porta al Padre. Quando Gesù si rivolge ai suoi discepoli dicendo: Volete andarvene anche Voi? Pietro risponde: Da chi andremo, o Signore, solo tu hai parole di vita eterna (cfr. Giovanni 6,60-69).
Più precisamente, perché possiamo avere la partecipazione alla vita del Padre è necessario vivere in comunione con Gesù: dunque è necessaria la fede. Questa ci dona il suo Santo Spirito, che ci permette di camminare nella vita terrena secondo la sua parola e il suo esempio.
Si tratta di vivere come ha vissuto Gesù, di seguirlo: bisogna vivere alla sua “sequela”. Bisogna imparare da lui e prendere il suo giogo sul nostro modo di vivere: bisogna essere miti e umili di cuore. Bisogna vivere e sperimentare di vivere secondo lo spirito delle beatitudini: si dice che le beatitudini sono lo statuto del cristiano così come i dieci comandamenti sono lo statuto dell’uomo creato ad immagine di Dio.
Ma Gesù non solo è la via, egli è anche la verità e la vita. Anche qui, bisogna notare che Gesù non dice di avere la verità e di avere la vita. Egli dice di essere la verità e la vita: in effetti, in quanto Dio, Gesù è la verità assoluta ed è la pienezza di vita. Si tratta di quella verità assoluta e di quella pienezza di vita che corrisponde alla beatitudine della vita divina e alla quale l’uomo aspira ed è chiamato a partecipare.  Dice Sant’Agostino: tu o Dio mi hai creato per te e l’anima mia non trova pace fino a quando non riposa in te.
 

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INTRODUZIONE A
“IL MESSAGGIO DELLA DOMENICA”
 
Il Vangelo della domenica viene scelto dalla Santa Chiesa per proporre all’ascolto e alla riflessione dei fedeli un aspetto specifico del messaggio cristiano.
Questo aspetto viene focalizzato attraverso il Versetto al Vangelo nelle parti relazionate al Vangelo, viene sviluppato nel Vangelo e viene approfondito nella Prima Lettura.
Ne risulta che il Versetto al Vangelo è la chiave di lettura e la cerniera del Vangelo e della Prima Lettura.

Un arricchimento del messaggio si potrebbe ricavare dall’analisi del Salmo responsoriale, che viene scelto dalla Santa Chiesa per descrivere la risposta appropriata dell’uomo a Dio che parla attraverso la Prima Lettura.
E un ulteriore arricchimento si potrebbe ricavare dall’analisi della Seconda Lettura, la quale, talvolta, viene scelta dalla Santa Chiesa proprio perché rispecchia il messaggio specifico che vuole proporre ai fedeli; ma anche quando non ci fosse questo stretto legame, ci sarebbe comunque un arricchimento, poiché il significato di un’affermazione biblica – sempre – si comprende meglio alla luce delle altre.

Tuttavia, nell’elaborazione di tale messaggio, almeno in modo esplicito, si farà riferimento solo alla Prima Lettura, al Versetto al Vangelo e al Vangelo.

Più precisamente, per realizzare l’elaborato saranno presi in esame i testi integrali del Versetto al Vangelo e del Vangelo nonché il testo integrale o parziale della Prima Lettura: i testi del Versetto al Vangelo e della Prima Lettura saranno commentati nelle parti che sono in relazione all’aspetto specifico del messaggio della domenica, mentre il Vangelo sarà commentato in tutte le sue parti.

Pertanto, nella realizzazione del messaggio della domenica si procederà nel modo seguente.
Si comincerà dal testo del Versetto al Vangelo, commentandolo nelle parti che sono riprese nel Vangelo.
Successivamente si esaminerà e si commenterà il testo del Vangelo in tutte le sue parti.
Quindi si esaminerà e si commenterà la Prima Lettura, o un suo stralcio, nelle parti che approfondiscono la formulazione del messaggio della domenica che si vuole proporre.
Quindi si procederà alla formulazione del testo del messaggio della domenica; in esso confluiranno tutti i commenti di cui sopra, tranne quelli fatti al Vangelo nelle parti che non sono attinenti al messaggio stesso.

Al termine della presentazione dell’elaborato, durante la quale i Partecipanti potranno già interagire, i Partecipanti stessi saranno invitati, con i loro interventi, ad arricchire e approfondire quanto è stato detto, sulla base delle “Tracce per la Risonanza”, qui di seguito riportate.

Al messaggio della domenica in questione, viene dato il nome di "La Buona Notizia della Domenica": al riguardo si mette in evidenza che il termine Vangelo, che deriva dal greco, significa appunto Buona Notizia.

 
Tracce per la Risonanza
 
1.   Indicazione di quello che mi ha particolarmente colpito.
2.   Progressi avvertiti nel mio processo educativo:
a) sono stato informato su qualcosa che non sapevo;
b) ho preso coscienza:
·   di un mio modo di pensare sbagliato;
·   di un mio comportamento sbagliato;
·   di un attaccamento del mio cuore a qualcosa che è peccato.
3.   Formulazione di domande:
a)  al fine di capire meglio le letture proposte;
b)  al fine di chiarire alcuni aspetti della fede, in particolare quelli richiamati dalle letture stesse.
   

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