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“La Parola di Dio venne su Giovanni”

Religione > Sacra Scrittura > Riflessioni Varie sulla Parola > 05/07-27/12/2015


Riflessioni Varie sulla Parola
“La Parola di Dio venne su Giovanni”


Sul Vangelo di Luca (Lc 3,1-6)

6 Dicembre 2015

                                                                                                                           di Sac. Giuseppe Biamonte


Oggi, seconda domenica del tempo di Avvento, il vangelo, dopo una lunga lista di nomi di personaggi famosi che ricoprivano al tempo di Gesù, cariche importantissime sia a livello istituzionale che religioso, pone l’accento su un particolare molto interessante: “La Parola di Dio venne su Giovanni”.

La visita più importante che un uomo possa ricevere soprattutto è quella del Signore.

Nel vangelo si legge: “ La Parola di Dio venne su Giovanni”.

La Parola “si” posò, si impiantò su Giovanni.

Sicché, Giovanni è l’uomo abitato, governato dalla Parola del Signore.

“Lo spirito del Signore è sopra di me” (Isaia 61,1).

Se Pilato, Erode, Filippo e Lisana erano governatori e tetrarchi di Città, Giovanni, si può definire orgogliosamente il precursore del vero “tetrarca” e “governatore” su tutti noi: la Parola di Dio.

Giovanni si è lasciato dirigere e guidare dalla Parola di Dio e l’ha fedelmente annunciata e proclamata agli altri con autorità.

La Parola di Dio per “venire” ha bisogno di silenzio, di solitudine, di deserto appunto.

“La condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore” (Osea 2,16).

Infatti, nel vangelo, si legge che la parola di Dio venne su Giovanni nel deserto.

Chi vive una vita disordinata, rumorosa e corrotta a causa del peccato, difficilmente potrà mettersi in attesa della venuta del Signore.

Dio scarta gli uomini ricchi di potere, di parole e di superbia per venire su uomini potenti di silenzio.

Nella prima lettura tratta dal libro del profeta Abacuc, l'uomo di Dio ci invita a indossare gli abiti di Dio, il manto della giustizia e il diadema della gloria.

Chi abbandona il peccato per indossare l’abito della grazia e della conversione si spoglia della tristezza, del grigiore, del senso di solitudine.

Anche il suo volto assume un nuovo colorito, uno splendore che proviene da Dio.

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