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“Io so chi tu sei: il santo di Dio”

Religione > Sacra Scrittura > Riflessioni Varie sulla Parola > 06/01-28/06/2015


Riflessioni Varie sulla Parola


“Io so chi tu sei: il santo di Dio”

Sul Vangelo di Marco (Mc 1,21-28)   

1 Febbraio 2015

                                                                                                                                                 di Sac. Giuseppe Biamonte


Oggi quarta domenica del tempo ordinario, Il vangelo ci presenta la scena dell’indemoniato che è esorcizzato da Gesù nella sinagoga di Cafarnao.

L’insegnamento autorevole di Gesù provoca la fuoriuscita furibonda di uno spirito impuro che si trovava nascosto all'interno di un uomo che si trovava nella sinagoga ad ascoltare la Parola di Dio, a pregare con tutti gli altri.

Un uomo apparentemente normale, che frequentava, forse, ogni giorno la sinagoga, non resiste all'urto di quell'insegnamento, al contenuto delle parole di Gesù.

Non sappiamo cosa quel giorno Gesù abbia insegnato, una cosa è certa, l’evangelista annota un particolare interessante: insegnava con autorità, cioè con lo stile da maestro, con la padronanza, la sicurezza e la forza dello Spirito Santo, con la stessa santità di Dio, contro la quale nemmeno satana può competere.

L’insegnamento di Gesù è scomodo per chi non desidera cambiare vita, e se c’è qualche profeta inviato dal Signore in determinato luogo che attraverso il suo stile di vita coerente al vangelo gli ricorda la Sua Parola e i Suoi comandamenti sono odiati e osteggiati. D'altronde Gesù stesso ha profetizzato ai suoi discepoli che sarebbero stati odiati da tutti a causa sua, cioè a causa di ricordare e annunciare alle genti il Vangelo.

Diciamolo apertamente, i giusti non sono sopportati dai malvagi perché non seguono le loro opere e non vogliono compromettersi con il loro peccato.

Il salmo diciotto racchiude in sé una frase che sintetizza quanto detto: «Le tue parole Signore sono spirito e guida». La Parola del Signore, il Suo insegnamento è guida che orienta la nostra vita, le nostre scelte.

Tutto questo il maligno non lo digerisce, perché lui sa benissimo che se noi scegliamo Gesù come Maestro e guida della nostra vita, del nostro corpo, della nostra famiglia, della nostra comunità e parrocchia, significa per noi agire nell’onestà, nella rettitudine, nella fedeltà e nella santità, e invece, per lui, significa perdere il controllo, il potere, la presa sulle anime, in una sola parola essere rovinato.

Nel salmo responsoriale abbiamo ripetuto: Ascoltate oggi la voce del Signore.

Ascoltare e mettere in pratica gli insegnamenti del Signore significa costruire sulla roccia, per non essere raggiunti dalla vera rovina, cioè dalla perdita eterna del Suo volto.

Gesù, la Tua Parola mi salva e guarisce da ogni male. Vieni presto a liberarmi facendo tacere tutti i miei desideri contrari al Tuo insegnamento.


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