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10 Luglio 2009

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Riflessione sul Vangelo del Giorno

10 Luglio 2009 - Venerdì della XIV Settimana

Dal Vangelo secondo Matteo  (Mt 10,16-23)

In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli: «Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe.
Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell'ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato.
Quando sarete perseguitati in una città, fuggite in un'altra; in verità io vi dico: non avrete finito di percorrere le città d'Israele, prima che venga il Figlio dell'uomo».


Riflessione su Mt 10,16-23

di Sac. Tommaso Boca



San Giovanni Crisostomo commentando le prime righe di questo brano evangelico (Cfr. Ufficio delle Letture del Giovedì della 34^ settimana) innanzitutto sottolinea che per il cristiano è necessaria la condizione dell’agnello, perché se siamo lupi saremo sconfitti, perché privi  dell’aiuto del Signore: egli nutre gli agnelli e non i lupi, e così, quando lo ritiene opportuno, rendendoli vittoriosi mostra pure nei discepoli la sua potenza.
Ma il cristiano deve collaborare con la prudenza e con la semplicità.
La prudenza deve essere simile a quella del serpente nel senso che come questi abbandona tutto, anche il corpo, per salvare il capo, così il discepolo deve abbandonare tutto, anche la sua vita, per salvare la fede.
La semplicità viene richiesta in modo da evitare la vendetta ma anche per evitare di allontanare con la vendetta coloro che ci insidiano: la violenza non si arrende alla violenza ma alla mansuetudine.
Poi il Signore precisa che quando si dovrà rispondere agli interrogatori nei tribunali ci sarà l’assistenza dello Spirito Santo: in effetti ogni cristiano é tempio dello Spirito Santo, e nella misura che lo è,  ogni sua azione prima che essere sua è dello Spirito di Dio.
Il brano del Vangelo termina con l’invito, ai discepoli perseguitati, a fuggire e non a opporre resistenza con la violenza: vale il discorso della semplicità di cui sopra abbiamo detto.

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