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“Amerai il Signore tuo Dio …”

Religione > Sacra Scrittura > Riflessioni Varie sulla Parola > 18/05-28/12/2014


Riflessioni Varie sulla Parola


“Amerai il Signore tuo Dio …”

Sul Vangelo di Matteo (Mt 22,1-14)

26 Ottobre 2014

                                                                                                                                                 di Sac. Giuseppe Biamonte


Nel vangelo di questa trentesima domenica del tempo ordinario i Farisei vogliono sapere da Gesù qual è il comandamento più grande presente nella legge.

Gesù, risponde con due inviti e cita alcune parole presenti nella Bibbia: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente»; «Amerai il tuo prossimo come te stesso».

Gesù aiuta questi uomini ad aprire i loro occhi e a scorgere l’Amore presente già all’interno del nostro cuore, della nostra anima e nella nostra mente, quest’amore si chiama Dio.

Il verbo "Amerai" rivolto al dottore della legge è un verbo che ci rende pieni di fiducia perché risveglia la ricchezza nascosta dentro di noi: la capacità di prendersi cura degli altri. Un verbo che ci invita a tirare il lato migliore di sé, a rendere belle le nostre azioni, parole. Un verbo che suona quasi come una "sfida" un mettere in gioco l’uomo, chiamato da Dio a rispondere alla sua più alta vocazione quella di amare. Siamo stati creati per amare, perché intessuti da quell’unico amore che è lo Spirito Santo. Amare è il nostro futuro, la necessità di ogni uomo, la grande scommessa di Dio. Chi ama non è mai indifferente.

Impareremo ad amare veramente quando inizieremo a fare il grande esodo all’interno di noi stessi purificando i nostri pensieri, i nostri sentimenti, azioni e religiosità da tutte quelle mediocrità per convertirci all’amore puro: Gesù Cristo.

Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, significa amarlo senza misure, senza mediocrità; che non ci possono e devono essere altri idoli che albergano nel nostro cuore al posto di Dio; che quando faremo esperienza forte delle Sua fedeltà mai più ci separeremo da Lui perché resi sazi dalla sua presenza. Arriveremo a dire come Sant’Agostino: «Ci hai fatti per te, Signore, il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te» (Conf 1,1).

Amerai il Signore tuo Dio con tutta la tua anima, significa arrivare a fare della nostra vita una lode perenne di benedizione e ringraziamento al Signore, proprio, come ha fatto la Madonna nella preghiera del Magnificat: «L’anima mia magnifica il Signore e il mio cuore esulta in Dio mio Salvatore». La preghiera è il modo con cui un’anima riconoscente ama il Signore, si abbandona alla sua volontà e accoglie tutto come dono suo.

Amerai il Signore tuo Dio con tutta la tua mente, significa che quando faremo innamorare la nostra intelligenza, il nostro sapere verso le realtà celesti, assaporeremo quanto è bello ritrovare se stessi nell’armonia del silenzio, della meditazione e contemplazione attraverso l’ascolto della Parola del Signore. Riempiremo i nostri pensieri dello stesso pensare di Dio. Combinare la ragione con la fede, credere per comprendere significa amare il Signore.

Infine, Gesù, cita un altro comandamento: «Amerai il tuo prossimo come te stesso». Anche in questo invito è racchiusa la grandezza di ognuno, la possibilità di agire come agisce Dio: dare la vita; rispettarla, difenderla promuoverla. Il prossimo è l’embrione, il bambino, il malato terminale, la prostituta, l’omosessuale, il carcerato. Il prossimo ha il volto, la voce e il cuore simili a Dio.

Il comandamento più grande, allora, si trova in quel "tutto" che mettiamo per amare Dio, il prossimo e noi stessi. Quel "tutto" siamo noi: le nostre forze, la nostra volontà, la nostra capacità di perdonare.


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