Vai ai contenuti

“Non fate della casa del Padre mio un luogo di mercato”

Religione > Sacra Scrittura > Riflessioni Varie sulla Parola > 06/01-28/06/2015


Riflessioni Varie sulla Parola
“Non fate della casa del Padre mio
un luogo di mercato”

Sul Vangelo di Giovanni (Gv 2,13-25)

8 Marzo 2015

                                                                                                                           di Sac. Giuseppe Biamonte


Siamo partiti da un deserto, poi siamo stati condotti su un alto monte per giungere, oggi, terza domenica di quaresima, assieme a Gesù nel tempio di Gerusalemme.

Dopo l’esperienza forte del deserto in cui i nostri sensi e la stessa fede è stata messa a dura prova, dopo aver fatto sosta sul monte ed esserci riempiti dello splendore della trasfigurazione, eccoci giunti alla meta finale del nostro percorso di fede: alla casa del Padre Nostro.

Una sottile tentazione vorrebbe distrarre il nostro pregare, il nostro stare insieme con il Signore.

Questa tentazione si chiama commercio.

Tanti, infatti, sono i “belati”, i “muggiti” e i "tintinnii di monete" che possiamo portarci appresso dentro la casa del Signore.

I venditori di cui si parla nel Vangelo, erano presenti nel tempio per un solo e unico interesse, quello di vendere, strumentalizzare la casa del Signore per fare affari.

Notate bene, tre sono le categorie di venditori menzionate nel Vangelo: i venditori di pecore, di colombe e di buoi.

Si passa dall'interesse più piccolo a quello più grande rappresentato in maniera figurato dal capo di bestiame minuto e da quello più grosso.

E poi c'erano i cambia monete, coloro che erano preposti a cambiare i soldi dei forestieri in moneta locale perché i fedeli potessero a loro volta acquistare dai venditori di bestiame.

Oggi si direbbe che all'interno della Casa del Signore era presente una vera lobby, dove ognuno cercava di difendere non solo il proprio interesse di guadagno, ma come in tutti i mercati, la propria postazione.

L’evangelista Giovanni è molto attento nel descrivere le azioni messe in atto da Gesù.

Era salito a Gerusalemme per una precisa intenzione, quella di andare a pregare nel tempio, in preparazione di un evento molto importante per gli ebrei: l’approssimarsi della Pasqua.

Gesù entrato nel tempio non trova gente in preghiera, in raccoglimento, in silenzio ma gente che mercanteggia, maneggia denaro e disturba.

Gesù vede numerosa gente impegnata a mettere in atto la logica della spartizione, la corsa per l’accaparramento dell’offerta migliore, vede i brogli commerciali per l’acquisto, le gomitate per arrivare prima degli altri per la consegna.

Gesù, allora, entra nella nostra vita, nel tempio di Dio, per difendere la Signoria di Dio, la nostra preghiera, il nostro dialogo con lui, per instaurare il primato di Dio nella nostra vita spirituale.

Gesù usa una sferza di cordicelle per scacciare, gettare e rovesciare.

Lo Spirito di Cristo dentro di noi "scaccia", "getta" e "rovescia" tutto ciò che non è gradito al Signore e per farci ci risorgere.

.
.

...
info@famigliasannicodemo.it
Torna ai contenuti